Friday, February 13, 2015

Dolce & Gabbana: odi et amo

Dopo un inizio un po' arrancante, fatto di fondotinta troppo scuri dall'effetto sono una mandorla tostata o color "porcellana" -sempre scuri, tra l'altro- dal sottotono più che rosato che, su di me, facevano più color porcellino arrosto (o oompa loompa, se preferite), quasi giunta alla rassegnazione e alla conclusione che avrei usato sempre e soltanto fondi più scuri schiariti opportunamente con quintali di cipria o il temutissimo no fondotinta -che si sarebbe tradotto con: discromie, colorito non omogeneo, arrossamenti, macchie residue di brufoli vari ed eventuali ma, soprattutto, il mio adoratissimo effetto fantasmino pallido-, è arrivata l'illuminazione.
Prima di giungere a quel traguardo, però, non sono capitati gli imprevisti.

Era un pomeriggio di fine maggio del 2012.
Un po' per diletto, un po' per curiosità, un po' per provare la competenza delle commesse, io e la mia fida compagna -chiarissima anche lei ma appena appena più fortunata della sottoscritta- di questo strano viaggio decidemmo di fare un giro alla Rinascente.

Dopo un rapido giro tra borse ed accessori ci dirigemmo al reparto makeup ad osservare e valutare qualche sparuto prodotto.
Adocchiammo subito un fondotinta Dolce & Gabbana dal colore chiarissimo e, dopo aver finito il nostro giro, tornammo indietro per chiedere all'addetta al reparto qualche delucidazione in merito.

In un attacco di sadismo (che oggi definirei più masochismo, in realtà), omettemmo di dirle che avevamo intravisto un prodotto più o meno interessante. Ci limitammo a chiederle se avesse da indicarci qualcosa di buono per la mia (nostra) carnagione.

Lei, un po' confusa ma gentile, mi fece accomodare e tirò fuori un tester, mi stese il fondotinta sul viso e... no, decisamente non andava bene. Troppo, troppo scuro. 
Lei cominciò il suo tentativo di vendermelo come buono e ci disse -lasciandoci sempre più perplesse- che non aveva un colore più chiaro da proporci e che avrei comunque potuto ben schiarire la base scura applicandovi sopra un altro fondotinta, stavolta compatto, che non esitò a strofinarmi sul viso.

Dissi che avevo bisogno di pensarci su e fuggimmo via. 

Passò del tempo ma l'idea di quanto successo alla Rinascente non ci abbandonò.
Anche la fissazione per quel fondotinta tanto chiaro e la curiosità di capire se avevamo visto bene o meno non andò via, finché ci convincemmo a dare a Dolce & Gabbana una nuova possibilità, sperando di non incappare nella solita commessa incompetente.

Tornanno sul luogo del delitto e venimmo accolte da quella che reputiamo una delle responsabili per il marchio. Era presente anche la volta prima e, più o meno, si ricordava di noi.
Mi fece accomodare e mi provò quello che, ad oggi, è il fondotinta che più mi è rimasto nel cuore: Perfect Creamy Foundation, nella tonalità 60.  
Fu AMORE.
Colore perfetto, texture leggera, uniformava bene l'incarnato, coprenza media ma modulabile, tenuta direi medio-alta.... Come Mary Poppins: praticamente perfetto sotto ogni aspetto.
Punto a sfavore? 
Ovviamente il prezzo: 46 euro.

Lo acquistai.


Di Dolce & Gabbana ebbi modo di provare anche il Perfect Luminous Liquid Foundation, nella stessa colorazione.
Costo: 49 euro
Non mi trovai male, ma sicuramente tra i due preferivo il mio in quanto questo, mi sembrava che enfatizzasse alcuni difetti della pelle.  

In generale, consiglierei entrambi i prodotti, se si ha la possibilità di spendere. Io ho preferito e profondamente il primo ma credo che tutto dipenda dal tipo di pelle.


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